Per capire se chi ha lavorato prima su un account sapeva quel che faceva di solito bastano pochi secondi. Sì davvero.
Basta guardare se ha usato una naming convention sensata.
Cos’è una naming convention? Una modalità di nominare di campagne, gruppi e inserzioni in modo ordinato.
Cosa intendo per ordinato? Intendo che la campagna non si chiamerà “Prodotto pippo colore pluto” ma che il nome avrà una struttura ricorrente e soprattutto parlante.
Appena si accede a un account è importantissimo riuscire a capire quello che sta accadendo in pochi istanti e una naming convention chiara e consistente ti consente di farlo.
Facciamo un esempio pratico.
Cosa capiresti leggendo questo?
Aldilà che dai risultati sembrano campagne traffico (e già questo nel 2022 mi devasta l’anima) il resto è del tutto oscuro.
Non si capisce su quali fasi del funnel lavorino, che tipologia di bidding è stata usata, che tipo di obiettivo abbiano. Insomma, un disastro.
E a entrare nei gruppi di inserzione è pure peggio.
Non capisco il targeting, non capisco il periodo, i posizionamenti. Insomma, per capirci qualcosa dello storico sono costretto ad entrare in modifica in ognuno.
Tempo perso? Fin troppo. Nervosismo? Alle stelle.
Impostare una naming convention sensata non è poi così complesso. Può essere noioso, ma non è difficile.
Basta pensare alle opzioni delle campagne che andremo a settare e riportare le impostazioni di rilievo nel naming di campagne, gruppi e inserzioni.
Ecco un esempio di come la strutturerei io:
Se leggessimo questa naming convention in un account capiremmo quasi tutto subito.
La campagna è nella fase alta del funnel (quindi su un pubblico freddo), ha un obiettivo di conversione, il budget è ottimizzato a livello di campagna e il bidding è lowest cost.
Il gruppo ci dice poi che il targeting è broad, con un limite di età tra 29 e 54 (weird) e che è ottimizzata per acquisti con il solo posizionamento stories (even weirder ma mi sento così oggi).
A livello di inserzioni capiamo subito che si tratta di un video verticale fatto da già clienti e che punta sulla semplicità del prodotto.
Il tutto è partito il 10 settembre.
Tempo impiegato nell’analisi? Poco.
Se astraiamo l’esempio ecco cosa otteniamo:
Ovviamente se hai più prodotti o lavori su più country puoi aggiungere a campagne e gruppi un campo apposito.
Pro tip: se sei tra i più attenti avrai notato che tutte le parole sono separate da un “_”. Questo perché utilizzando i parametri UTM dinamici (se non sai come si usano ecco qui un articolo che ne parla) la naming convention sarà automaticamente inserita come parametro e i trattini bassi riducono la possibilità di errore nella raccolta del campo.
Ormai avrai capito quanto sia utile una naming convention per risparmiare molto tempo. Quello che forse ancora non sai è quanto possa essere utile in fase di reportistica e analisi.
A cosa mi riferisco?
Alla possibilità di costruire dettagli personalizzati all’interno dei report Facebook e di usarli per aggregare i dati in maniera avanzata.
Ecco come:
Et voilà! Ora potrai filtrare i dati per i dettagli che hai creato.
Le analisi non possono certo fermarsi solo al Bussiness Manager di Facebook ma per l’ottimizzazione del day by day è molto utile.
Ti faccio un esempio concreto.
Questa è una campagna dove ho impostato 3 adset e 4 creatività per ognuno. Per scoprire qual è la migliore potrei entrare in ogni adset e guardarmele una per una.
Oppure mi basta un click dai report pubblicitari utilizzando il dettaglio personalizzato che mi aggrega in modo automatico tutte metriche delle inserzioni che contengono una specifica parola.
Vedi quanto è semplice? Capisci quanto è importante avere una naming convention efficace?
Ormai lo avrai capito. Una naming convention studiata ci aiuta in mille modi differenti e le possibilità di analisi sono davvero tante (i dettagli personalizzati si possono ovviamente incrociare).
Ricapitolando, ci consente di:
Quindi che aspetti? Se non ne usi ancora una vai e implementala e inizia sin da subito a velocizzare le tue analisi.
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